#Storia del Risorgimento Italiano
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Ricapitolando
Zelensky insulta un alleato di governo e tiene in ostaggio 8 giornalisti italiani... e la Meloni va a leccargli il ....
Il concetto di servilismo ha raggiunto nuove ed inesplorate vette!
La presidente Meloni é diventata la "regina d'Italia".
Promette a Polonia e Ucraina l'appoggio *incondizionato" del nostro Paese per qualsiasi cosa abbiano bisogno!
*La vostra lotta come il Risorgimento italiano".
Giorgia hai infangato la nostra Storia!
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Catania - Monastero dei Benedettini - XVIII sec.
Di Catania furono i due più importanti esponenti del verismo italiano: Luigi Capuana e Giovanni Verga.
Movimento letterario influenzato dal naturalismo francese, ha i suoi tratti essenziali:
- nella rappresentazione oggettiva della realtà con la regressione dell’autore diversamente dalle descrizioni del Manzoni;
- in una lingua che simula la sintassi del dialetto: Manzoni aveva “sciacquato i panni in Arno”;
- in una visione determinista e pessimista della società tratta dalle sofferenze delle classi popolari e dal ruolo identitario attribuito alla “roba” mentre Manzoni credeva nella Provvidenza.
Personaggi principali di Verga sono:
- Rosso Malpelo la cui malvagità era rappresentata proverbialmente dai capelli rossi;
- il neo-borghese Mastro-don Gesualdo;
- Padron ‘Ntoni, il capofamiglia dei Malavoglia che deve fronteggiare il naufragio della Provvidenza e del suo carico di lupini.
A Catania sono ambientati I Viceré di Federico De Roberto, cronaca della decadenza di una nobile famiglia siciliana, gli Uzeda di Francalanza, romanzo antesignano de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, storia del principe Fabrizio Salina e della sua famiglia durante il periodo del Risorgimento e dell'unificazione italiana.
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CRONACHE RIBELLI
Le minacce del ministro Valditara alla preside che ha scritto una circolare sull’aggressione fascista a Firenze non dovrebbero stupire nessuno. Sono l’ultimo atto di una lunga serie di tentativi di piegare il mondo della cultura e dell’istruzione a una precisa visione ideologica.
Che - attenzione - non è quella “nera” ma piuttosto quella qualunquista. Ciò che si chiede oggi ai docenti, al personale scolastico e agli accademici è non prendere posizione. Stare zitti, farsi gli affari propri, essere insomma indifferenti a quello che avviene nella società.
La nostra solidarietà alla preside Savino va di pari passo alla convinzione che le persone che si occupano di cultura debbano SEMPRE esporsi. E non solo sul tema del neofascismo, bensì su tutte le storture, le diseguaglianze, le privazioni di diritti, i disastri sociali e ambientali che affliggono la nostra società. Il dovere di chi vive di cultura è proprio questo: creare dibattito portando contenuti critici, alimentando forme di confronto che possano aprire spiragli e aiutare a guardare con altre lenti il mondo che ci circonda.
Altrimenti quale sarebbe il ruolo dei docenti e degli accademici? Ripetere come automi anno dopo anno i programmi ministeriali e pretendere che i ragazzi facciano lo stesso?
Magari per insegnare, come è stato fatto per decenni nelle nostre scuole, il mito “del buon italiano e del cattivo tedesco”, quello “del Piave mormorava non passa lo straniero” o del Risorgimento stile libro “Cuore”? Ovvero un'impostazione della quale vediamo ancora oggi i danni.
Per questo bisogna “essere partigiani”, ovvero avere il coraggio di farsi avanti, dire la propria e assumere posizioni scomode, che nel caso specifico a nostro avviso non coincidono tanto col parlare di “regime” quanto nell'individuare il percorso storico che ci ha portato a questo punto. Cosa che tante volte abbiamo fatto.
Non allontaneremo le persone - oppresse, stanche e deluse da questo sistema politico, economico e sociale - da certe ideologie urlando banalmente al fascismo, ma mostrando come i soggetti politici reazionari nella storia non siano mai stati alternativi al sistema dominante, ma espressione della sua parte più retriva.
Basta vedere i primi mesi di questo governo. Abbiamo avuto esattamente le stesse politiche classiste e discriminatorie degli ultimi trent’anni condite da un revisionismo sciatto e da una becero autoritarismo.
La cultura dovrebbe alzare la voce non solo contro questo governo, ma soprattutto contro quelle politiche e a favore di chi ne paga il prezzo.
Perché, come ci hanno insegnato i nostri nonni, ha senso studiare e formarsi solo se quello che si impara lo si mette a disposizione e nell’interesse di tutti e tutte.
Cronache Ribelli
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Nelle scuole superiori di tutta la Nazione (cit.) gli studenti fanno: storia greca, storia romana, storia medievale, il Rinascimento, le guerre d‘Italia, il Seicento, l’Illuminismo, il Risorgimento e le due Guerre Mondiali. Aggiungiamoci anche Dante, Petrarca, Boccaccio, Tasso, Ariosto, Goldoni, Foscolo, Manzoni, Leopardi, più tutti gli autori del 900. Inoltre due questioni della lingua, la questione meridionale, elementi di diritto italiano, e tanto altro che riguarda la nostra cultura e le nostre origini. Dunque mi domando: che cazz’è il liceo del Made in Italy?
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Il Professor Alessandro Campi è stato colpito da un malore
Il Professor Alessandro Campi, direttore dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano è stato colpito da un malore mentre si trovava a Francoforte. Tutto è accaduto dopo l’inaugurazione di un padiglione su cui ha contribuito anche il noto editorialista e professore italiano, attraverso una mostra riguardante la figura di Niccolò Machiavelli. Dal Ministro della cultura Alessandro Giuli è arrivata subito la massima solidarietà nei confronti di Campi. stando a quanto raccontato da Alessandro Giuli, il professore: “E’ stato ricoverato in ospedale a Francoforte”. Il ministro della cultura ha poi continuato: “Auguro al professor Campi di poter superare rapidamente questo momento difficile e tornare presto a guidare con la passione che lo contraddistingue il prestigioso Istituto” augurandogli una guarigione all’insegna della: “Solidarietà e vicinanza personale e del ministero della Cultura”. L’impatto di Alessandro Campi nel panorama culturale italiano e occidentale Alessandro Campi è un docente associato di storia delle dottrine politiche presso l’Università di Perugia. Tra i suoi insegnamenti compaiono anche Storia delle istituzioni politiche e Sociologia dei fenomeni politici. Attualmente è direttore di Rivista politica e di Istituto di politica. Nel corso del tempo ha speso molto tempo nello studio del realismo politico, ma anche del fascismo e dei sistemi politici autoritari del novecento. Il Professore e giornalista ha scritto anche molti libri ed articoli, oltre ad aver curato antologie e volumi tradotti in molti stati occidentali. Read the full article
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Roma, al Vittoriano una mostra dedicata a Mazzini e all'opera di Silvestro Lega
Roma, al Vittoriano una mostra dedicata a Mazzini e all'opera di Silvestro Lega Il VIVE- Vittoriano e Palazzo Venezia, diretto da Edith Gabrielli, inaugura la mostra “L’ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento”, in corso fino al prossimo 8 settembre a Roma, presso la Sala Zanardelli del Vittoriano. Al centro del progetto espositivo Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini di Silvestro Lega, un dipinto di straordinaria intensità, oltre che di assoluto rilievo artistico, in cui il Padre della Patria viene ritratto qualche ora prima della morte in tutta la sua fragile e composta umanità, ribadendo il ruolo centrale della pittura nel processo di trasmissione della memoria storica. Ad oggi conservata nel Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence (USA), grazie alla volontà del Ministero della Cultura ed all’impegno diplomatico degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro Gennaro Sangiuliano, l’opera – una delle icone del nostro Risorgimento – viene esposta al Vittoriano, simbolo per eccellenza del Risorgimento, della Repubblica e dell’identità storica, artistica e culturale italiana. L’esposizione, a cura di Edith Gabrielli, con la consulenza storica di Giuseppe Monsagrati, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è promossa e organizzata dal Ministero della Cultura e dal VIVE, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura (MiC), guidata da Massimo Osanna, e d’intesa con l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, diretto da Alessandro Campi. “Il Vittoriano, la Casa del Risorgimento Italiano, è il luogo naturale per ospitare la mostra dedicata a Giuseppe Mazzini, che di quel processo Storico fondativo della Nazione è colui che meglio ha incarnato i valori e personificato le gesta. La dimensione del suo impegno e la sua statura politica hanno travalicato i confini della storia italiana per farne un esponente di peso del pensiero occidentale, come dimostra il fatto che Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini di Silvestro Lega, simbolo iconico di questa mostra, provenga dal Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence dove è custodito negli Stati Uniti. Il Ministero della Cultura si è adoperato per ottenerne il prestito e, fino all’8 settembre, insieme a oltre sessanta opere, sarà esposto a beneficio del pubblico che potrà così riavvicinarsi a questa grande figura della nostra Patria”, dichiara il Ministro della Cultura afferma Gennaro Sangiuliano. Silvestro Lega, fervente mazziniano e seguace degli ideali repubblicani, concepì Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini il 12 marzo del 1872 a Pisa, nella casa di Pellegrino Rosselli e di sua moglie Janeth Nathan, direttamente al cospetto del corpo di Giuseppe Mazzini – morto lì due giorni prima sotto lo pseudonimo di George Brown – restituendone un’immagine del tutto inedita e lontana da quella ufficiale di eroe severo e imperturbabile che Mazzini stesso aveva contribuito a creare. Il capolavoro di Lega dimostra la capacità della pittura, strumento interpretativo e critico di eccellenza, di competere con altre forme di conservazione della memoria pubblica dei grandi del Risorgimento, in primis con la litografia e la fotografia. “Il Vittoriano, sede dell’Altare della Patria, rappresenta il più importante monumento che lo Stato Italiano ha dedicato al Risorgimento e dunque anche a Giuseppe Mazzini. L’eredità dei valori mazziniani si rintraccia in molte parti del complesso, quali i gruppi scultorei in bronzo raffiguranti Il Pensiero e L’Azione. È inoltre sempre qui, nel Vittoriano, che si trovano il Museo Centrale del Risorgimento e l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano: l’uno e l’altro custodiscono reliquie e documenti mazziniani di grande importanza. La scelta del nostro Istituto da parte del Ministero della Cultura per l’organizzazione di una mostra di così alto rilievo è del tutto naturale e ha innescato una rete straordinaria di collaborazioni con ben quindici istituti museali ed enti, fra i principali custodi dell’eredità dei due protagonisti, Giuseppe Mazzini e Silvestro Lega. Lega conobbe fin da giovane il pensiero di Mazzini: l’artista divenne un seguace degli ideali repubblicani e contribuì alla causa sul campo di battaglia e con la propria arte. Lega nell’ideare e poi dipingere questa tela così innovativa percorse una strada difficile e solitaria, come in fondo ogni grande artista. In Italia, da principio furono in pochi a comprenderla, mentre all’estero fu subito accettata. Solo con il tempo è divenuta un’icona di Mazzini e del nostro Risorgimento”, afferma Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE- Vittoriano e Palazzo Venezia. La mostra, organizzata su due piani, è suddivisa in quattro sezioni e si completa con una sala immersiva che, attraverso la tecnologia digitale, consente al visitatore di sperimentare con un linguaggio nuovo quanto già osservato nelle sezioni analogiche. Dedicato alla figura di Giuseppe Mazzini, il percorso espositivo del primo piano si apre con un’importante e recente acquisizione da parte dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia: il Busto di Giuseppe Mazzini eseguito dallo scultore pavese Giovanni Spertini nel 1878, lo stesso anno in cui, alla morte di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, lo Stato concepì l’idea di realizzare un monumento in sua memoria, il Vittoriano appunto. L’opera di Spertini, che rappresenta Mazzini con la fascia recante uno dei suoi motti più celebri “DIO E IL POPOLO”, è stata acquistata dal VIVE sul mercato londinese e andrà ad arricchire il percorso di visita sulla storia e il mito del Vittoriano, ora in corso di realizzazione. La seconda sezione del I piano, in particolare, approfondisce uno dei temi-chiave della mostra: il ruolo che Mazzini attribuì alla comunicazione tradizionale e di massa nonché all'elaborazione e alla diffusione della propria immagine pubblica; dalla corrispondenza alla stampa - fra cui il celebre giornale da lui stesso creato “La Giovine Italia” - fino ai maestri che riteneva precursori della pittura nazionale, quali Francesco Hayez, Giovanni Migliara e Massimo D’Azeglio. In quest’ottica il pensatore genovese esercitò un controllo serrato della propria immagine attraverso gli strumenti delle repliche in gesso, in marmo e in bronzo, della litografia e della fotografia, conscio del loro valore propagandistico. Al secondo piano, l’esposizione si sviluppa intorno al profilo di Silvestro Lega e al ruolo centrale ricoperto da Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini, non solo nell’ambito dell’immaginario iconografico del Padre della Patria ma anche nel percorso creativo dello stesso Lega. Lega partì dal suo linguaggio, radicato nel movimento dei Macchiaioli, e tenendo presenti alcune novità della scena artistica internazionale (da Édouard Manet a Edgar Degas), maturò una cifra stilistica originale e personalissima: ne venne fuori un’immagine di Mazzini inedita, molto lontana dall’iconografia ufficiale proposta dai suoi seguaci. La mostra annovera oltre sessanta oggetti, suddivisi fra sculture, dipinti, incisioni, fotografie, manoscritti, documenti inediti e cimeli mazziniani: fra i cimeli rientrano gli occhiali, la spada e lo scialle, già appartenuto a Carlo Cattaneo. Nel complesso, questi oggetti restituiscono al visitatore un contesto storico fedele e avvincente, permettendogli di comprendere meglio Mazzini, Lega e insieme l’intero processo risorgimentale. A conclusione del percorso espositivo, lo spazio immersivo consente al pubblico di riflettere sui contenuti della mostra per riviverli ed assimilarli emotivamente, entrare letteralmente nell’opera d’arte così da poterne apprezzare i dettagli, nonché di verificare attraverso i monumenti quanto oggi la memoria di Giuseppe Mazzini sia viva ed attuale nel nostro Paese e nel mondo. La mostra si avvale dell’intesa con alcuni importanti istituti che conservano la memoria di Giuseppe Mazzini e di Silvestro Lega, come la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma, la Domus Mazziniana di Pisa, l’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento di Genova, il Museo del Risorgimento di Milano, il Museo del Risorgimento di Pavia, il Comune di Modigliana, la Diocesi di Faenza-Modigliana e l’Istituto Matteucci di Viareggio. In linea con la volontà dell’Istituto VIVE di mantenere un dialogo costante con il proprio pubblico, la mostra propone un programma didattico rivolto a tutte le fasce d’età: dalle visite guidate dedicate agli adulti ai laboratori per bambini e famiglie volti ad approfondire la conoscenza della figura di Giuseppe Mazzini e del periodo del Risorgimento, dall’altro di Silvestro Lega e della pittura dell’800. Il catalogo della mostra, edito da Electa in duplice lingua - italiano e inglese - è contenuto all’interno di un cofanetto in edizione speciale insieme al volume “Giovanni Spertini e un inedito busto di Giuseppe Mazzini del 1878”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Viaggiatrici alle ombre dei portici a Bologna
L’associazione 8cento APS, in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Bologna per il2024 propone un calendario di iniziative incentrate sulle viaggiatrici dell’Ottocento. L’Ottocento fu l’età dei viaggi come esperienze per completare l’iter formativo e culturale, conoscere leggi, monete e costumi…
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Ritratto di una grande attrice risorgimentale: Carlotta Marchionni
ITA: Carlotta Marchionni fu una grande attrice del teatro italiano di primo Ottocento, paladina del Risorgimento e impareggiabile interprete delle tragedie di Vittorio Alfieri e di Silvio Pellico. Per lei furono coniate due medaglie, onore fino ad allora riservato solo a Isabella Andreini nel 1605.
ENG: Carlotta Marchionni was a great actress of Italian theatre in the early 19th century, a paladin of the Risorgimento and an incomparable interpreter of the tragedies of Vittorio Alfieri and Silvio Pellico. Two medals were coined for her, an honour previously reserved only for Isabella Andreini in 1605.
🖊️: Laura Candiani
L’articolo completo su Vitamine vaganti/Read more on Vitamine vaganti
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"Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini"
è un gruppo di volontari appassionati di cultura, attivo da più di cinquant'anni con l'obiettivo di esaltare e far conoscere il vasto tesoro di opere artistiche, la ricchezza culturale e la storia di Firenze.
Questo viene realizzato attraverso la creazione di itinerari e visite guidate per i membri dell'associazione e per la comunità in generale.
Il presidente del Consiglio Comunale, Luca Milani, nella conferenza stampa di mercoledì 7 febbraio 2024 a Palazzo Vecchio, ha riconosciuto l'importanza dell'associazione sottolineando che, da oltre un anno, si è instaurata una collaborazione, seppur modesta, ma molto significativa.
Con l'aiuto dei volontari, è stato possibile aprire le stanze del periodo in cui Firenze era la capitale del Regno d'Italia, situate al terzo piano di Palazzo Vecchio.
Qui è stata istituita una mostra permanente per commemorare tale epoca.
L'iniziativa offre non solo la possibilità di ammirare opere d'arte precedentemente conservate nei depositi e oggi restaurate, ma anche di rivivere episodi storici di Firenze, facendo scoprire ai cittadini luoghi meno conosciuti della città.
Il presidente Milani ha sollecitato anche la rilettura degli eventi del Risorgimento italiano, visti come preludio alla lotta di Liberazione, alla Resistenza, al Referendum costituzionale e alla nascita della Repubblica Italiana.
Sempre Luca Milani ha sottolineato inoltre, che attraverso la disponibilità dagli Amici dei Musei e dei Monumenti di Firenze, si aprono spazi unici, si organizzano conferenze e confronti, per promuovere la cultura nella città.
L'Associazione, grazie all'impegno dei suoi volontari, tiene aperte vari luoghi d'Arte, quali la Cappella di San Luca e dei Pittori, l'Accademia delle Arti del Disegno, la Chiesa di San Carlo dei Lombardi, la Villa Medicea di Petraia, la Villa Medicea di Castello, l'oratorio e la Chiesa dei Vanchetoni, e Palazzo Coppini.
l'Associazione organizza incontri aperti al pubblico ogni domenica mattina presso l'auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Inoltre, il sabato sono organizzate numerose visite guidate riservate ai soci, itinerari artistici e corsi su storia dell'arte, architettura ed archeologia.
Esiste anche un comitato dedicato alla cura e al restauro dei Tabernacoli, che ha supervisionato il recupero di circa duecento tabernacoli all'interno del Comune di Firenze e nelle aree limitrofe, gestendo tutte le fasi, dalle normative agli interventi pratici.
Questi tabernacoli sono peculiari del territorio e radicati nella storia civica della regione.
Nonostante le sfide del tempo, questi siti continuano ad essere elementi che stimolano la sensibilità collettiva e promuovono iniziative di restauro anche da privati italiani e internazionali.
La sede del comitato possiede un'ampia raccolta di materiali documentari e una biblioteca specifica, aperta a studiosi e interessati.
Nel 2023, sono stati inaugurati nuovi tabernacoli in diverse vie della città.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Ministero della Cultura ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Ministero del Turismo
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Mattarella in visita a San Marino: incontro con i Capitani Reggenti. Segui la diretta
“I nostri due paesi sono legati dal filo indissolubile di una storia millenaria”, così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, San Marino per la visita di Stato, l’ultimo impegno “estero” del capo dello Stato per questo 2023. “Durante il Risorgimento italiano, San Marino accolse e protesse Garibaldi, nonostante i rischi di ritorsioni da parte delle truppe austriache. L’Ospedale di…
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Italiano Facile: Livello A1 lesson 7 Cultura italiana
7 Cultura italiana 7.1 Storia e geografia La storia e la geografia sono due argomenti fondamentali per comprendere la cultura italiana. In questa sezione, esploreremo brevemente la storia e la geografia dell'Italia, fornendo una panoramica generale che ti aiuterà a comprendere meglio il contesto culturale del paese. Storia dell'Italia L'Italia ha una storia ricca e affascinante che risale a migliaia di anni. Durante l'antichità, l'Italia era abitata da diverse popolazioni, tra cui gli Etruschi, i Greci e i Romani. L'Impero Romano, fondato nel 27 a.C., è stato uno dei più grandi e influenti imperi della storia. Durante questo periodo, l'Italia ha visto una grande espansione territoriale e ha contribuito allo sviluppo di importanti conquiste culturali, come l'arte, l'architettura e il diritto romano. Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'Italia è stata divisa in vari regni e città-stato durante il periodo medievale. Nel Rinascimento, l'Italia è stata il centro di un grande movimento culturale e artistico, con figure come Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte. Durante il XIX secolo, l'Italia ha vissuto un periodo di unificazione nazionale, noto come il Risorgimento. Dopo una serie di guerre e conflitti, l'Italia è stata finalmente unificata nel 1861, diventando uno stato unitario. Durante il XX secolo, l'Italia ha vissuto momenti di grande trasformazione politica e sociale, tra cui la dittatura fascista di Benito Mussolini e la partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi, l'Italia è una repubblica parlamentare e fa parte dell'Unione Europea. Il paese è noto per la sua cultura, la sua cucina, la moda e il suo patrimonio artistico. Geografia dell'Italia L'Italia è situata nel sud dell'Europa e si estende su una penisola che si affaccia sul Mar Mediterraneo. Il paese confina con la Francia, la Svizzera, l'Austria e la Slovenia. L'Italia è divisa in 20 regioni, ognuna con le sue caratteristiche geografiche e culturali. La geografia italiana è molto varia, con montagne, colline, pianure e coste. Le Alpi, che si estendono lungo il confine settentrionale, sono una catena montuosa famosa per le sue vette imponenti e i panorami mozzafiato. Il punto più alto delle Alpi italiane è il Monte Bianco, che raggiunge un'altezza di 4.810 metri. Le regioni centrali dell'Italia sono dominate dalla catena montuosa degli Appennini, che si estende per circa 1.200 chilometri dalla Liguria alla Calabria. Gli Appennini sono meno imponenti delle Alpi, ma offrono comunque paesaggi spettacolari e sono una popolare destinazione per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta. Le pianure del Po, situate nella parte settentrionale del paese, sono una delle aree più fertili d'Europa e sono famose per la loro produzione di riso, mais e frutta. Le coste italiane sono lunghe e varie, con spiagge sabbiose, scogliere rocciose e baie pittoresche. Le isole italiane, come la Sicilia e la Sardegna, offrono paesaggi unici e una cultura diversa dal resto del paese. Conclusioni La storia e la geografia dell'Italia sono strettamente intrecciate e hanno contribuito a plasmare la cultura e l'identità del paese. Conoscere la storia e la geografia italiana ti aiuterà a comprendere meglio la mentalità e le tradizioni degli italiani. Continua a esplorare e approfondire questi argomenti per arricchire la tua conoscenza della lingua e della cultura italiana. 7.2 Arte e letteratura L'arte e la letteratura italiana sono famose in tutto il mondo per la loro bellezza e importanza storica. In questa sezione, esploreremo alcuni dei più grandi artisti e scrittori italiani, nonché le opere d'arte e i capolavori letterari che hanno contribuito a definire la cultura italiana. Arte italiana L'arte italiana ha una lunga e ricca storia che risale all'antichità. Durante il Rinascimento, l'Italia è stata il centro dell'arte europea, producendo alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi. Uno dei più famosi è Leonardo da Vinci, noto per opere come "La Gioconda" (meglio conosciuta come "Monna Lisa") e "L'Ultima Cena". Le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria attenzione ai dettagli e da una profonda comprensione dell'anatomia umana. Un altro grande artista italiano è Michelangelo Buonarroti, famoso per le sue sculture come "La Pietà" e "David", nonché per i suoi affreschi nella Cappella Sistina. Le sue opere sono caratterizzate da una grande maestria tecnica e da una profonda espressione emotiva. Altri artisti italiani di grande rilievo includono Raffaello Sanzio, con le sue opere classiche e armoniose, e Caravaggio, noto per il suo uso innovativo della luce e dell'ombra. Questi artisti hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte e continuano ad ispirare gli artisti di oggi. Letteratura italiana La letteratura italiana ha una tradizione altrettanto ricca e influente. Uno dei più grandi poeti italiani è Dante Alighieri, autore de "La Divina Commedia". Quest'opera epica è considerata uno dei capolavori della letteratura mondiale e narra il viaggio di Dante attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda riflessione sulla condizione umana e da una straordinaria bellezza poetica. Un altro grande scrittore italiano è Giovanni Boccaccio, autore del "Decameron". Questa raccolta di novelle è considerata una delle opere più importanti della letteratura italiana e ha influenzato molti scrittori successivi. Il "Decameron" narra le storie di un gruppo di giovani che si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste e si raccontano storie per passare il tempo. Altri autori italiani di grande rilievo includono Alessandro Manzoni, autore de "I Promessi Sposi", un romanzo storico che racconta la storia di due giovani innamorati nel contesto della Lombardia del XVII secolo, e Italo Calvino, autore di opere come "Il Barone Rampante" e "Le città invisibili", che esplorano temi come l'immaginazione e la realtà. L'importanza dell'arte e della letteratura italiana L'arte e la letteratura italiana hanno avuto un impatto significativo sulla cultura mondiale. Le opere d'arte italiane sono esposte nei musei di tutto il mondo e sono ammirate per la loro bellezza e maestria tecnica. La letteratura italiana ha influenzato molti scrittori e artisti successivi, che hanno tratto ispirazione dalle opere dei grandi maestri italiani. Inoltre, l'arte e la letteratura italiana sono un importante veicolo per comprendere la storia e la cultura del paese. Attraverso le opere d'arte, possiamo esplorare le diverse epoche storiche e le idee che hanno plasmato l'Italia. La letteratura italiana ci offre una finestra sulla vita quotidiana, le tradizioni e le sfide che gli italiani hanno affrontato nel corso dei secoli. Studiare l'arte e la letteratura italiana non solo ci permette di apprezzare la bellezza delle opere, ma ci aiuta anche a sviluppare una migliore comprensione della cultura italiana e della sua identità unica. Inoltre, ci offre l'opportunità di arricchire il nostro vocabolario e migliorare le nostre competenze linguistiche attraverso la lettura di testi originali. In conclusione, l'arte e la letteratura italiana sono tesori culturali che meritano di essere esplorati. Attraverso l'apprendimento di queste forme d'arte, possiamo immergerci nella ricca storia e cultura italiana, arricchendo la nostra conoscenza e apprezzando la bellezza delle opere dei grandi maestri italiani. 7.3 Cucina italiana La cucina italiana è famosa in tutto il mondo per la sua varietà di sapori, ingredienti freschi e piatti deliziosi. In questa sezione, esploreremo alcuni dei piatti più iconici della cucina italiana e impareremo alcune parole e frasi utili per ordinare cibo al ristorante. I piatti italiani più famosi La cucina italiana è conosciuta per la sua semplicità e l'uso di ingredienti di alta qualità. Ecco alcuni dei piatti italiani più famosi: - Pizza: La pizza italiana è un classico intramontabile. La pizza margherita, con pomodoro, mozzarella e basilico, è uno dei piatti più popolari in Italia e nel mondo. - Pasta: La pasta è un'altra specialità italiana amata da tutti. Ci sono innumerevoli tipi di pasta, come spaghetti, penne, fusilli e lasagne, che possono essere accompagnati da una varietà di salse deliziose. - Risotto: Il risotto è un piatto di riso cremoso e ricco di sapore. Il risotto alla milanese, con zafferano e formaggio parmigiano, è uno dei più famosi. - Gelato: Il gelato italiano è conosciuto per la sua consistenza cremosa e i gusti autentici. Ci sono molti gusti tra cui scegliere, come cioccolato, fragola, pistacchio e limone. - Tiramisù: Il tiramisù è un dolce al cucchiaio molto amato. È fatto con savoiardi inzuppati nel caffè, crema di mascarpone e cacao in polvere. Frasi utili al ristorante Quando si mangia al ristorante in Italia, è utile conoscere alcune frasi per ordinare il cibo e comunicare con il personale. Ecco alcune frasi utili: - "Posso avere il menù, per favore?" - Chiedi il menù al cameriere. - "Vorrei ordinare..." - Inizia a fare il tuo ordine. - "Mi consiglia qualcosa di tipico?" - Chiedi al cameriere di consigliarti un piatto tipico. - "Mi piacerebbe provare il piatto del giorno." - Chiedi di provare il piatto speciale del giorno. - "Per me, un'insalata mista come antipasto." - Fai un'ordinazione specifica per te. - "Mi porti un bicchiere d'acqua, per favore?" - Chiedi un bicchiere d'acqua. - "Mi scusi, potrebbe portarmi il conto?" - Chiedi il conto alla fine del pasto. Specialità regionali L'Italia è divisa in diverse regioni, ognuna con la propria cucina tradizionale. Ecco alcune specialità regionali che potresti voler provare: - Piemonte: Il Piemonte è famoso per il suo tartufo bianco e il bollito misto, un piatto di carne bollita servito con salse deliziose. - Toscana: La Toscana è conosciuta per la sua bistecca alla fiorentina, un taglio di carne di manzo cotto alla griglia e servito al sangue. - Campania: La Campania è la patria della pizza napoletana, con la sua crosta sottile e i sapori autentici. - Sicilia: La Sicilia è famosa per i suoi cannoli, dolci a base di ricotta e pasta croccante. - Liguria: La Liguria è nota per il suo pesto alla genovese, una salsa a base di basilico, pinoli, aglio, formaggio e olio d'oliva. Buon appetito! La cucina italiana è un vero tesoro culinario e provare i suoi piatti è un'esperienza da non perdere. Speriamo che questa sezione ti abbia dato un'idea di cosa aspettarti quando ordini cibo in Italia e ti abbia fatto venire l'acquolina in bocca. Buon appetito! 7.4 Feste e tradizioni In Italia, le feste e le tradizioni sono parte integrante della cultura e della vita quotidiana. Ogni regione e città italiana ha le sue festività uniche e tradizioni che vengono celebrate con grande entusiasmo e partecipazione da parte della comunità locale. Queste festività offrono un'opportunità unica per immergersi nella cultura italiana e scoprire le tradizioni secolari che sono state tramandate di generazione in generazione. Una delle festività più importanti in Italia è il Natale, che viene celebrato il 25 dicembre. Durante questa festa, le famiglie si riuniscono per condividere un pasto speciale e scambiarsi regali. Le città italiane sono decorate con luci colorate e alberi di Natale, creando un'atmosfera magica e festosa. Una tradizione molto amata è il presepe, una rappresentazione della natività che viene allestita in molte case e chiese. Un'altra festa molto importante in Italia è il Capodanno, che viene festeggiato il 31 dicembre. Durante questa festa, le persone si riuniscono per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Una tradizione comune è quella di brindare con lo spumante a mezzanotte e scambiarsi auguri di buon anno. Molte città italiane organizzano anche spettacoli di fuochi d'artificio per celebrare l'occasione. La Pasqua è un'altra festività significativa in Italia. Durante questa festa, le famiglie si riuniscono per celebrare la resurrezione di Gesù Cristo. Una tradizione molto popolare è quella di scambiarsi uova di cioccolato e partecipare a processioni religiose. In molte città italiane, vengono organizzate rappresentazioni teatrali della Passione di Cristo, che attirano visitatori da tutto il mondo. Oltre alle festività religiose, ci sono anche molte festività civili in Italia. Una delle più famose è il Carnevale, che si tiene in diverse città italiane, come Venezia e Viareggio. Durante il Carnevale, le persone si vestono con costumi elaborati e partecipano a parate e feste di strada. È un momento di grande allegria e divertimento, in cui le persone si lasciano andare e si godono la compagnia degli amici e della famiglia. Un'altra festa molto amata in Italia è la Festa della Repubblica, che si celebra il 2 giugno. Questa festa commemora la nascita della Repubblica Italiana nel 1946, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante questa festa, vengono organizzate parate militari e spettacoli pubblici per celebrare l'unità e l'indipendenza dell'Italia. Ogni regione italiana ha anche le sue festività e tradizioni locali. Ad esempio, a Venezia si tiene il famoso Carnevale di Venezia, con le sue maschere elaborate e i costumi tradizionali. A Napoli, si celebra la festa di San Gennaro, il patrono della città, con processioni religiose e festeggiamenti in strada. A Siena, si tiene il Palio, una corsa di cavalli che si svolge nella piazza principale della città. Partecipare alle festività e alle tradizioni italiane è un modo fantastico per immergersi nella cultura del paese e imparare di più sulla sua storia e sulle sue tradizioni. Durante queste festività, è possibile assaggiare piatti tradizionali italiani, ascoltare musica folk e partecipare a eventi culturali unici. È anche un'opportunità per fare nuove amicizie e creare ricordi duraturi. In conclusione, le feste e le tradizioni italiane sono un aspetto fondamentale della cultura italiana. Ogni festività ha le sue peculiarità e offre un'esperienza unica per coloro che vogliono conoscere meglio l'Italia e la sua gente. Partecipare a queste festività è un modo divertente e coinvolgente per imparare la lingua italiana e scoprire la ricchezza della cultura italiana. 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Famosi registi italiani: viaggio all'interno del grande cinema
L'Italia è stata la culla di alcuni italiani che sono tra i più grandi famosi e registi cinematografici del mondo. Da Federico Fellini a Sergio Leone, la lista dei registi italiani di successo è lunga e impressionante. In questo pezzo, esploreremo alcuni dei registi italiani più famosi e le loro opere più iconiche. Famosi registi italiani: Federico Fellini Federico Fellini è probabilmente il più noto tra i registi italiani. Conosciuto per la sua immaginazione surreale e il suo stile visionario, Fellini ha creato alcuni dei film più memorabili della storia del cinema. Il suo capolavoro, "La Dolce Vita" (1960), è un ritratto amaro della società italiana negli anni '60. Il film segue il giornalista Marcello Rubini (interpretato da Marcello Mastroianni) mentre cerca disperatamente di trovare il significato della vita. "La Dolce Vita" è diventato un classico del cinema e un'icona della cultura popolare. Luchino Visconti ed il Gattopardo Un altro grande regista italiano è Luchino Visconti. Conosciuto per il suo stile elegante e l'attenzione ai dettagli, Visconti ha diretto alcuni dei film più importanti della storia del cinema italiano. Il suo capolavoro, "Il Gattopardo" (1963), è un'epica storica che segue la caduta dell'aristocrazia italiana durante il Risorgimento. Il film ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes e ha consolidato la reputazione di Visconti come uno dei più grandi registi italiani. L'eredità di Sergio Leone Sergio Leone (1929-1989) è stato un regista italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema. È famoso soprattutto per i suoi western spaghetti, film che hanno rivoluzionato il genere e hanno fatto di lui una leggenda. È con "Per un pugno di dollari" (1964), la sua versione dell'originale americano "Yojimbo" di Akira Kurosawa, che Leone ha ottenuto il successo internazionale. Seguirono altri grandi film come "Per qualche dollaro in più" (1965) e "Il buono, il brutto, il cattivo" (1966), che sono diventati dei veri classici del cinema. In questi film Leone ha collaborato con il compositore Ennio Morricone, creando una colonna sonora che è diventata un'icona del cinema western. Nonostante sia principalmente conosciuto per i suoi western, Leone ha anche diretto altri film di successo, come "C'era una volta in America" (1984), un'epica storia di gangster che è stata la sua ultima grande opera prima della sua morte nel 1989. La bellezza del cinema di Michelangelo Antonioni Michelangelo Antonioni (1912-2007) è stato un regista, sceneggiatore e fotografo italiano, considerato uno dei più grandi maestri del cinema mondiale. Antonioni ha iniziato la sua carriera come critico cinematografico e nel 1942 ha diretto il suo primo film, "Cronaca di un amore". Il suo stile cinematografico è caratterizzato da una forte attenzione all'immagine e alla forma, creando un'atmosfera onirica e surreale. Il successo internazionale di Antonioni è arrivato con "L'avventura" (1960), un film che ha generato scandalo per il suo finale aperto e ambiguo. Antonioni ha continuato a esplorare temi come la solitudine, l'incomunicabilità e l'alienazione nei suoi film successivi, come "La notte" (1961) e "L'eclisse" (1962). Un omaggio a... Bertolucci Bernardo Bertolucci (1941-2018) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, noto per aver diretto alcuni dei film più importanti della storia del cinema. Bertolucci ha iniziato la sua carriera come assistente di Pier Paolo Pasolini e ha diretto il suo primo film, "La commare secca", nel 1962. Bertolucci è stato uno dei maggiori esponenti del cinema italiano degli anni '60 e '70, noto per i suoi film politici e sperimentali. Ha diretto il celebre "Ultimo tango a Parigi" (1972), un film che ha creato un grande scandalo per le scene di sesso esplicite e per la sua visione provocatoria della sessualità e della violenza. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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Forse non tutti sanno che...
La prima assoluta rappresentazione al pubblico della storia di Maria Antonietta, avvenne per la prima volta a New York, nell'ottobre 1867.
Adelaide Ristori, di cui più avanti illustrerò brevemente la carriera, recitò in teatro l'opera in prosa "Maria Antonietta regina di Francia", di Paolo Giacometti.
La prima italiana si ebbe invece a Bologna un mese dopo, il 9 novembre, al Teatro Brunetti (ora teatro Duse).
In pieno Risorgimento, le cronache italiane dell'epoca raccontano che, in un primo tempo, la Questura ne aveva proibito l'esecuzione per timore di disordini. La sera della prima il numero delle guardie fu rinforzato da un picchetto di cavalleria. Il pubblico rumoreggiava: a causa di opposte valutazioni sulla vicenda raccontata, in sala “cominciano a addensarsi nuvole minacciose”.
Mentre Giacometti, intimorito, “piange tra le quinte”, l'attrice protagonista, la grande Adelaide Ristori (1822-1906), affrontava gli astanti con queste parole:
“Signori, nel presentare all'Italia questo lavoro del nostro illustre compatriota, ho creduto agire assennatamente, scegliendo per primo a giudice il pubblico bolognese, note essendo ovunque la sua intelligenza e la sua gentilezza. Non impongo ad alcuno di applaudire ciò che non gli garba, ma per giudicare con savio criterio, bisogna ascoltare senza lasciarsi sopraffare dallo spirito di parte, molto incomodo, in questo caso, ai pacifici cittadini, che accorrono numerosi al teatro per divertirsi e non per battagliare”.
La recitazione della Ristori entusiasmò gli spettatori e li commosse fino alle lacrime. L'opera venne replicata per cinque sere, nonostante la notevole avversione della critica, che la giudicò “falsa, diffamatoria, reazionaria e clericale”.
Adelaide Ristori rappresentò più di ogni altra attrice il Risorgimento italiano in ambito teatrale. Tra il 1855 e il 1865 rimase in collegamento con gli esuli a Parigi e frequentò a Londra Massimo d'Azeglio. In Russia svolse veri e propri compiti diplomatici per conto di Cavour.
Sul palcoscenico recitò anche i panni di Elisabetta I, opera sempre scritta da Giacometti, Maria Stuarda e Medea.
Fonte: biblioteca della Sala Borsa di Bologna
#MariaAntonietta #RivoluzioneFrancese #opere #salaborsa
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“ Per parte mia, non ho alcuna fiducia nelle dittature e soprattutto nelle dittature civili. Io credo che con un parlamento si possano fare parecchie cose che sarebbero impossibili per un potere assoluto. Un'esperienza di tredici anni m'ha convinto che un ministero onesto ed energico, che non abbia nulla da temere dalle rivelazioni della tribuna e non si lasci intimidire dalla violenza dei partiti, ha tutto da guadagnare dalle lotte parlamentari. Io non mi sono mai sentito debole se non quando le camere erano chiuse. D'altra parte non potrei tradire la mia origine, rinnegare i principî di tutta la mia vita. Sono figlio della libertà: è ad essa che debbo tutto quel che sono. Se bisognasse mettere un velo sulla sua statua, non sarei io a farlo. Se si dovesse riuscire a persuadere gli italiani che hanno bisogno di un dittatore, essi sceglierebbero Garibaldi e non me. Ed avrebbero ragione. La via parlamentare è più lunga, ma è più sicura. Le elezioni di Napoli e della Sicilia non mi spaventano. Si assicura che avranno un cattivo esito: e sia. I mazziniani sono meno temibili alla camera che nei loro circoli. L'esperienza della Lombardia mi rassicura: l'anno scorso era di cattivo umore al tempo delle elezioni, e le sue scelte furono detestabili; Cattaneo, Ferrari, Bertani furono eletti con enormi maggioranze. Questi signori vennero alla camera con un atteggiamento minaccioso, con l'ingiuria pronta, quasi col pugno levato. Ebbene, che cosa hanno fatto? Sbaragliati in due o tre circostanze, hanno finito per diventare così inoffensivi che, nell'ultimo grande dibattito, hanno votato con la maggioranza. Non abbiate timore di nulla: agli uomini del mezzogiorno capiterà lo stesso. L'atmosfera calma, addirittura pesante di Torino li calmerà. Se ne ritorneranno ammansiti. A Napoli si son commessi dei gravi errori. Farini [Carlo; patriota romagnolo, “Luogotenente generale delle provincie napoletane” dal 6 Nov. 1860; Nota del Trascrittore], in un primo tempo, non ha avuto abbastanza autorità; poi è caduto malato; ed infine un dramma orribile si è compiuto sotto i suoi occhi. Uomo di gran cuore, Farini non ha saputo resistere a questo seguito di scosse; si è accasciato e non è in grado di continuare il duro compito che aveva accettato con la devozione che porta in tutte le cose. Egli chiede con tutte le sue forze di essere sostituito. Il giorno in cui un uomo energico e non logorato riprenderà il potere a Napoli, tutto rientrerà nell'ordine. La maggioranza della nazione è monarchica, l'esercito scevro di ogni coloritura garibaldina, la capitale è ultra-conservatrice. Se, con tutti questi elementi, non sapessimo cavarcela, saremmo dei grandi imbecilli. “
(Da una lettera di Camillo Benso conte di Cavour ad Anastasia Klustine contessa de Circourt del 29 dicembre 1860)
Denis Mack Smith, Il Risorgimento Italiano. Storia e testi, Laterza (collana Storia e Società), 1968¹; pp. 627-28.
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Joe | Yusuf Al-Kaysani/Nicky | Nicolo di Genova
«Mi perdonerai se credo che non vinceremo questa guerra?» Gli confessò Yusuf massaggiando i palmi della mano dell'altro.
«Ti perdonerò.» - - - - - - - - - Milano, nella notte del venti Marzo milleottocentoquarantotto i rivoluzionari hanno eretto più di millecinquecento barricate disseminate per la città. Gli austriaci sono nascosti fra i tetti, i rivoltosi dietro muri e macerie. La notte sembra nascondere l'indomani, la battaglia e le rappresaglie. Non è così. Ma due uomini non possono fare a meno di lottare e schierarsi, insieme, perché questa è la cosa giusta.
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ECCOLA qui la mia oneshot che stavo scrivendo ieri in italiano su Nicky e Joe, siamo nel RISORGIMENTO italiano, nelle barricate delle “cinque giornate di Milano” e mi sono divertita moltissimo a metterci in mezzo un po’ di storia e un po’ di fantasia ♥
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Roma. Presentato il francobollo commemorativo di Giovanni Gentile, nell'80° anniversario della scomparsa. Presente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano
Roma. Presentato il francobollo commemorativo di Giovanni Gentile, nell'80° anniversario della scomparsa. Presente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Alla cerimonia ufficiale di presentazione, che si è svolta il 10 aprile presso il Salone degli Arazzi di Palazzo Piacentini, hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il sottosegretario con delega alla filatelia, Fausta Bergamotto, il presidente di Poste Italiane, Silvia Rovere, il presidente del consiglio di amministrazione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Perrone, e rappresentanti della famiglia Gentile. L'emissione filatelica riproduce un ritratto di Giovanni Gentile, autorevole filosofo del Novecento europeo e tra i maggiori esponenti dell'Idealismo italiano. Gentile, ministro della Pubblica Istruzione dall'ottobre 1922 al giugno 1924, è passato alla storia anche per aver compiuto nel 1923 la riforma della scuola italiana nota come Riforma Gentile. Il bozzetto è stato realizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e il francobollo verrà stampato con l'indicazione tariffaria "B" in duecentocinquantamilaventi esemplari. "Giovanni Gentile – osserva il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - insieme a Benedetto Croce ha segnato la filosofia italiana del Novecento. Si pose come il filosofo continuatore del Risorgimento, affidandosi il compito di scrivere una storia civile dell'Italia come rinascimento nazionale. Faccio mie sia le parole di Biagio de Giovanni, che lo definisce fra i massimi del Novecento europeo, che quelle di Norberto Bobbio, secondo il quale insieme a Croce crea quella che egli definisce ideologia italiana".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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